Castagne di energia
Frutto prezioso, dalle tante virtù nutrizionali, utile per chi soffre di stipsi Da consumare con attenzione perché l'apporto calorico cambia con la varietà e il tipo di cottura.
Una tonda esplosione di energia. E' questa, in sintesi, la castagna, un frutto che nel corso dei secoli si è rivelato preziosissimo per la sopravvivenza di chi abitava in mpntagna e nelle valli. Il castagno, infatti, negli inverni più freddi, ha spesso costituito la base alimentare delle popolazioni rurali, guadagnandosi l'appellativo di "albero del pane".
Dal punto di vista nutrizionale: "nel complesso", spiega Oliviero Sculati, Direttore dell'Unità Nutrizionale della Asl di Brescia, "la castagna è un frutto molto interessante soprattutto per il modo in cui utilizza i suoi zuccheri, che sono abbondanti e di rapida assimilazione. Inoltre è digeribile, sazia ed è nutriente. Presenta infatti un contenuto calorico significativo, circa 160 per 100 grammi, vanta il 33 per cento di zuccheri, un contenuto d'acqua pari a circa il 50 per cento del suo peso, pochi grassi (1,8 gr) ma buoni - perché polinsaturi -, nonché 3,2 grammi di proteine. Non mancano i sali minerali, soprattutto potassio ma anche discrete quote di calcio, e le vitamine, sia pur termolabili. E' inoltre una buona fonte di fibre alimentari, circa 7 grammi che diventano 13 per etto nel prodotto essiccato, molto importanti per l'azione favorevole che svolgono sulla motilità intestinale. Non a caso la castagna viene raccomandata a chi ha disturbi gastrointestinali e problemi di stipsi, perché accelera il transito delle sostanze nell'intestino".
Ma attenzione, una quantotà troppo grande di castagne, oltre a costituire un vero e proprio attentato alla linea, può provocare "fastidi" intestinali. "Con tale abbondanza di fibre i batteri del colon vanno a nozze. Se da una parte tutto ciò contribuisce a regolarizzare le funzioni intestinali, dall'altra può essere causa di spiacevoli gonfiori, frutto dell'accumulo di aria". In molti casi il problema può essere tenuto a bada moderando le dosi, oppure evitando di consumare nello stesso pasto altri alimenti ricchi di carboidrati come il pane, le patate o i legumi.
Dal punto di vista nutrizionale, le castagne non sono tutte uguali: "Esistono", spiega infatti l'esperto, "differenze caloriche significative determinate sia dalla varietà a cui appartiene il frutto, ossia se si tratta di una castagna o del più grande marrone, sia dal modo in cui vengono cucinate. Un etto di caldarroste ad esempio (4-6 castagne circa) apporta quasi 200 calorie mentre la stessa quantità di castagne bollite si attesta intorno alle 120. In quelle secche la quota calorica sale a 287 per 100 grammi, aumenta la concentrazione di fibre, di proteine (circa 6 grammi) e si riduce la quantità di acqua (il 10 per cento).
Insomma siamo di fronte ad un alimento da riscoprire soprattutto come spezza-fame. Per quanto riguarda le preparazioni a base di castagne "ci sono una moltitudine di ricette di cui molte dettate dalla tradizione. Ancora oggi durante la stagione fredda alcune persone sono abituate a cenare con latte e castagne bollite. Una tantum, una zuppa simile può costituire un pasto interessante, tuttavia sarebbe opportuno integrare con una porzione di frutta fresca. Diverso invece è il discorso per le preparazioni dolci: alcune sono delle vere e proprie bombe caloriche. Un marron glacé,ad esempio può pesare tra i 20/30 grammi e apportare 60/70 calorie". "Naturalmente", conclude il nutrizionista "è un alimento da tenere a bada se si hanno problemi di sovrappeso oppure si soffre di diabete".
24/10/2005
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